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Cortolex > Sentenze (Page 7)

Tribunale di Catanzaro – Sentenza 24 marzo 2017, n. 116/2017

MASSIMA:"È discriminatorio non stabilizzare a tempo indeterminato l’apprendista, quando i dati statistici fanno ritenere probabile il collegamento della non assunzione con lo stato di madre unico genitore, con figlio minore, della lavoratrice. Il provvedimento compie un’attenta analisi dei dati statistici relativi alle stabilizzazioni nel tempo degli apprendisti assunti dall’impresa convenuta: se pure le stabilizzazioni avevano riguardato anche lavoratrici donne, e la prevalenza di stabilizzazioni di uomini non appariva determinante, emergeva che la ricorrente era l’unica lavoratrice che fosse anche madre genitore unico e affidataria di figlio minorenne. Il Tribunale ritiene applicabile la regola sull’onere probatorio alleggerito ex art. 40 D.Lgs. 198/2006...

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Corte di cassazione – sentenza 21 marzo 2017, n. 7177

MASSIMA:"Inefficace il licenziamento disciplinare di un dipendente pubblico se non esiste all’interno dell’Ente un ufficio per i procedimenti disciplinari. Secondo le modifiche apportate nel 2009 alla disciplina del pubblico impiego contrattualizzato, ogni amministrazione pubblica istituisce al proprio interno (con la struttura che ritiene più opportuna, anche monocratica) un ufficio per i procedimenti disciplinari, competente per le sanzioni più gravi, compreso il licenziamento." ...

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Corte di cassazione – sentenza 15 marzo 2017 n. 6770

MASSIMA:"Il trasferimento di azienda o di un ramo d’azienda è configurabile anche in ipotesi di successione nell’appalto di un servizio, sempre che si abbia un passaggio di beni di non trascurabile entità, tale da rendere possibile lo svolgimento di una specifica impresa. Per determinare se l’entità economica conservi la sua identità si deve prendere in considerazione il complesso delle circostanze di fatto che caratterizzano l’operazione, tenendo conto che l’importanza da attribuire ai singoli criteri varia in funzione dell’attività esercitata o addirittura in funzione dei metodi di produzione o di gestione utilizzati nell’impresa, nello stabilimento o nella parte di stabilimento di...

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Corte di giustizia UE – sentenza 14 marzo 2017 in causa n. C-157/15, Achbita

MASSIMA:"«Il divieto di indossare un velo islamico, derivante da una norma interna di un’impresa privata che vieta di indossare in modo visibile qualsiasi segno politico, filosofico o religioso sul luogo di lavoro, non costituisce una discriminazione diretta fondata sulla religione o sulle convinzioni personali» ai sensi della direttiva 2000/78/Ce, che stabilisce un quadro generale per la parità di trattamento in materia di occupazione e di condizioni di lavoro, se conseguente a una linea aziendale di neutralità politica, filosofica e religiosa nei rapporti con i clienti. A sostenerlo è la Corte di giustizia dell’Unione europea per la quale, una siffatta norma...

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Corte di giustizia UE, sentenza 14 marzo 2017 n. C-188/15, Bougnaoui

MASSIMA:"Illegittimo vietare il velo islamico solo perché lo chiede un cliente della società. L’art. 4, par. 1, della direttiva 2000/78/CE del Consiglio, del 27 novembre 2000 “deve essere interpretato nel senso che la volontà di un datore di lavoro di tener conto del desiderio di un cliente che i servizi di tale datore non siano più assicurati da una dipendente che indossa il velo islamico non può essere considerata come un requisito essenziale e determinante per lo svolgimento dell’attività lavorativa ai sensi di detta disposizione”." Si consiglia la lettura dell'articolo di V. A. Poso: Religione e pregiudizio. La Corte di Giustizia e...

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Tribunale di Busto Arsizio – sentenza 13 marzo 2017, n. 108

MASSIMA:"Illegittima la stipulazione di molteplici contratti a termine ai sensi delle diverse norme esistenti in materia, con evidente fine elusivo della disciplina. La società convenuta, svolgente servizi aeroportuali, stipulava con la lavoratrice ricorrente diversi contratti a tempo determinato: inizialmente ai sensi del comma 1 bis dell’art. 1 del d.lgs. 368/2001, che consentiva l’assenza di causale per il primo rapporto a tempo determinato; il secondo ai sensi dell’art. 2 del medesimo decreto (ossia sulla base della disciplina più favorevole per il trasporto aereo); il terzo, e le successive proroghe, sulla base della disciplina generale di cui all’art. 1 del d.lgs. 368/2001....

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Corte di cassazione – sentenza 13 marzo 2017, n. 6405

MASSIMA:"Costituisce evasione contributiva (fattispecie più grave della omissione contributiva) la stipula di un contratto di lavoro a progetto privo dei requisiti di legge. In tema di obbligazioni contributive nei confronti delle gestioni previdenziali ed assistenziali, l'accertamento dell'esistenza, tra le parti, di un contratto di lavoro subordinato in luogo di un lavoro a progetto (per la mancanza di uno specifico progetto), benché regolarmente denunciato e registrato, concretizza l'ipotesi di "evasione contributiva" di cui all'art. 116, comma 8, lett. b), della l. n. 388 del 2000 e non la meno grave fattispecie di "omissione contributiva" di cui alla lettera a) della medesima...

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Corte di cassazione – sentenza 7 marzo 2017, n. 5704

MASSIMA:"In tema di nesso causale tra attività lavorativa e malattia professionale, il rapporto causale tra evento e danno è regolato dal principio della equivalenza delle condizioni, in virtù del quale deve essere riconosciuta l’efficienza causale ad ogni antecedente che abbia contribuito, anche indirettamente o in maniera remota, al verificarsi dell’evento. Soltanto qualora si possa ravvisare con certezza l’intervento di un fattore estraneo all’attività lavorativa, che sia di per sé sufficiente a produrre l’infermità tanto da far degradare altre evenienze a semplici occasioni, deve escludersi il nesso eziologico richiesto dalla legge. [Nel caso di specie la Suprema Corte ha ritenuto che...

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